Clara Moroni è nata settant’anni fa sul finire della guerra. La mamma stava sferruzzando un golfino quando hanno cominciato a tirare le ultime bombe. Si è messa a correre impaurita e si è ritrovata lontano, in una casa di parenti, con le doglie e in mano i soli ferri da calza, in un paesino che non era il suo, vicino Pordenone. Clara ha sempre avuto una grande passione per i bambini, tanto da sognare di formare una famiglia numerosa e di costruire una grande casa per accogliere i bimbi soli e bisognosi di amore. I bambini sono la ricchezza e il futuro del mondo, specie da piccoli devono ridere e sognare, fino a che non sono diventati forti e sicuri di loro stessi. Per ragioni di lavoro non ha goduto delle figlie, ma una volta in pensione vive con gioia i suoi nipoti. È stata Erika, la prima, che ha tanto insistito per farle scrivere e disegnare le favole che le raccontava. Ha cercato di accontentarla pubblicando “Le favole di nonna Clara” nel 2003, sperando di riuscirci, visto che a scuola era più brava in matematica che in lettere. Con la Casa Editrice Kimerik, nel 2014, ha già pubblicato “Martin Alien” e “Le favole di Mattia”.