Meduse: gli aquiloni del mare
di Alberto Prandi
ISBN: 978-88-5516-088-9
Formato: Rilegato
Genere: Poesie
Collana: Karme
Anno: 2019 - Mese: giugno
Pagine: 158
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Sintesi

La notte porta consiglio… infatti, è proprio di notte che l’autore di questa raccolta ha trovato ispirazione per lasciarsi travolgere dai ricordi e dalle sensazioni che il suo viaggio intorno al mondo gli ha donato. Un’avventura che lascia in eredità un’inestimabile ricchezza: il fascino dei luoghi, la loro storia, l’infinita bellezza della gente che vi si incontra.

Mi chiamo Alberto e sono nato in un paese così piccolo che al tempo erano tre case, una chiesa e il bosco. Si chiama Mondadizza, una frazione di Sondalo. Era l’anno 1951, tra gente umile, sagace e concreta che accettava l’esistenza ringraziando Dio per ciò che aveva, bestiame, prati e campi. Il pane era assicurato.
Poco distante, a Sondalo, nel 1940, terminò la costruzione di un enorme ospedale, il più grande d’Europa, fu chiamato “Eugenio Morelli” in onore al suo fondatore pneumologo. Nove padiglioni enormi, in altezza e in lunghezza, per la cui gestione occorrevano molteplici professionalità; era ed è all’avanguardia in campo medico, condotto da uomini e donne specializzati e professionali.
I miei genitori arrivarono in quel luogo da lontano, appena finita la guerra, per iniziare la loro carriera lavorativa, e lì trovarono il loro nido d’amore e di vita. Ho diviso con mia sorella Mariangela l’infanzia, fino al compimento dei miei cinque anni, in quel piccolo borgo invidiavo i coetanei che avevano mucche, capre e maiali mentre la mia famiglia non aveva niente di tutto ciò.
Ci trasferimmo da Mondalizza a Sondalo, dove frequentai le scuole medie, poi andai in collegio dai preti, mia sorella studiò dalle suore. Io dai Salesiani imparai tutto quello che un ribelle può imparare, comprese le astuzie per sfuggire alle regole ferree che venivano imposte.
Successivamente il mondo si aprì a mille esperienze di lavoro, di vita, poiché “fuggii” da casa.
Dal 2007 scrivo e trascrivo parte del mio vissuto, ma ho iniziato a pubblicare anni più tardi. Ho conosciuto periodi di assoluta comodità, poi ridimensionata negli anni, con cognizione, e oggi ne sono felice, mettendo in pratica l’insegnamento epicureo fortemente consapevole che non è possibile traghettare nell’aldilà alcunché.
Sostengo che abbiamo bisogno di sogni, di serenità, martellati come siamo da immagini e notizie.
Ho partecipato a diversi concorsi, ho avuto riconoscimenti che mi hanno dato gioia, come il Concorso “Leandro Polverini” dal quale ho avuto gratificazioni, tutti i libri che hanno partecipato ai concorsi hanno riscosso grande interesse e vinto premi.
Ne cito alcuni, oltre a quello già nominato: “Le parole dell’anima”, “Unica Milano”, “Dal Golfo dei poeti Shelley e Byron alla Val di Vara”, ecc.
Ho iniziato a scrivere perché sentivo il bisogno di comunicare e trovare persone che condividessero le mie impressioni, la mia poesia racchiude sensazioni ed emozioni vissute nel corso degli anni, raccontano anche un momento storico del paese Italia, l’ambiente, i migranti, l’amore, i luoghi, le persone che vivono vicino a me, e Giovanna, mia moglie, che ha condiviso parte della mia vita e ancora la condivide.
Con la Casa Editrice Kimerik ho pubblicato: Il viaggio dell’anima persa, Le farfalle volano anche di notte, Meduse: gli aquiloni del mare, Le ciliegie della strega.
Ho scritto per le antologie della Casa Editrice Kimerik: Unione Mondiale dei Poeti, Kiamarsi - Catalogo degli Autori Italiani, Amore e Psiche, Poeti Italiani 2018/2020, Vento a Tindari 2018/2019, Granelli di parole, Enciclopedia degli Autori 2019/2020, Poetry Élite 2019 e Lettere d’Amore 2020.
Ho già detto che il futuro non esiste, viviamo un presente imperfetto, il momento che trascorre diventa immediatamente passato e ogni attimo è il presente. Scrivere dunque rappresenta il ricordo di suggestioni che vogliono essere rievocate nel momento stesso in cui il libro sarà letto, poiché leggendo un’opera di poesie, ogni volta si rivive l’apprensione e si materializza di nuovo nel presente. Sostengo che l’uomo ha in mano il suo destino, gli uomini quello del pianeta, l’indifferenza dell’uomo è una ferita alla natura, l’indifferenza degli uomini è la morte del pianeta.
Consapevole che accrescere la bramosia di sapere è un compito arduo alla mia età, ma ci provo, e confidare che non c’è ragione se non la conoscenza che ti umilia.
Ritengo che ci sia solo amore nella nostra vita, ma noi lo scansiamo, ci fa paura. Siamo condizionati e distratti da tutto, ma poi passa, ci si abitua e perdiamo l’amore.
L’egoismo imbruttisce l’essere umano, e quando l’egoista vedrà il prato verde di Manitou il Grande Spirito, si accorgerà che la sua ascia non conta più.
)
«Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento».

(Detto degli Indiani d’America

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