Per conoscere a fondo uno scrittore non si deve far caso alle parole che dice, ma a quelle che scrive.
Immancabilmente, chi fa questo mestiere, si nasconde là: in mezzo alle righe, alle opinioni, ai sogni mancati.
Miriam Ballerini scrive fin da quando era una ragazzina di dodici anni. Il primo romanzo lo scrive a quattordici; eppure non ha mai pensato, allora, di fare da grande la scrittrice.
Voleva diventare un veterinario e specializzarsi in erpetologia.
Finora ha pubblicato nove romanzi, di cui due adottati come libri di testo nelle scuole superiori, una raccolta di poesie e un manuale di scrittura creativa, che ricalca le orme di un corso che ha tenuto per una scuola professionale.
Ha ottenuto tanti riconoscimenti, alcuni così inaspettati e, proprio per questo, più preziosi.
Quest’anno compirà cinquantatré anni, eppure è sempre quella giovane donna, così com’era alla sua prima presentazione: con le mani che tremavano, timida, sensibile.
Ha imparato solo qualche trucchetto in più, ma ha sempre tenuto alla sua genuinità e questo la gente lo ha sempre sentito e apprezzato.