Ericka Aimi nasce a Carano, fra i “matti”, così come vengono chiamati gli abitanti di questo piccolo paese sulle montagne del Trentino; “matti” forse perché in tempi lontani i suoi abitanti hanno issato un toro sul tetto della chiesa per eliminare le erbacce, o forse perché spingendo dall’interno i muri hanno tentato di allargare le pareti della chiesa – troppo piccola per contenerli tutti –; o, forse, per il buon vino prodotto dai tanti vigneti coltivati in quelle terre.
Un’infanzia felice trascorsa prima tra le montagne del Trentino, poi nelle campagne del modenese. Luoghi ideali per giocare, pensare, leggere. Luoghi che le sono entrati nel cuore e nella mente indelebilmente, per non essere mai dimenticati. Tra i compagni di giochi reali e inventati, nei campi di granoturco che diventavano boschi popolati dai fantasmi dell’immaginario, nascevano, già da allora, i protagonisti di questo racconto.
Un divertente aneddoto riguarda la registrazione del suo nome all’anagrafe: infatti, nel nome di Ericka abbondano le consonanti. Nella città di origine della madre, Bolzano, questo nome si scrive con la k, mentre nel resto d’Italia con la c, così per qualche strana ragione all’anagrafe hanno deciso di metterle entrambe.
28/04/2022
Al dott. Gianfranco Natale e a tutti voi, un grande e sincero grazie per tutto quello che avete fatto affinché il racconto di "Mimma Mammona" arrivasse nelle librerie.
C'è stato un grandissimo lavoro da parte vostra che non avrei mai immaginato.
E io ve ne sono grata.
Ho letto il mio racconto da questa copia; l'ho letto con "occhi nuovi", come se a leggere fosse un lettore sconosciuto.
Ho provato le stesse emozioni che ho sentito mentre scrivevo: mi è piaciuto!
Spero che dia felicità a chi lo leggerà, e che gli stessi sentimenti e ideali che mi hanno spinta a scrivere e che anche voi avete condiviso, abbiano da chi lo leggerà, lo stesso consenso e la stessa nostra partecipazione.
Grazie ancora per il "nostro Libro"
Ericka Aimi