Oasi poetica
di Pina Corso
ISBN: 979-12-5466-677-7
Formato: Rilegato
Genere: Poesie
Collana: Karme
Anno: 2024 - Mese: settembre
Pagine: 100

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Sintesi

Pina Corso ha iniziato a scrivere poesie dopo la morte prematura dell'unico suo figlio, Tonino, deceduto a diciotto anni per distrofia muscolare.
Il suo quarto volume, che vuole ancora una volta dedicare ai suoi beniamini Tonino, figlio, e Saro, suo marito, è una continuità delle precedenti edizioni e si ispira ai moti del suo animo turbato da eventi tristi che la portano in un deserto, avvolta da solitudine. Ma la vita interiore che esplode in lei reagisce e apre nuovi sentieri di luce, di serenità, di gioia.
I suoi versi e acrostici in lingua italiana e dialetto siciliano hanno una linfa vitale che le dà pace e sollievo nel deserto della sua anima e vogliono portare il lettore ad aprirsi alla speranza, cogliendo l'attimo fuggente per dare gusto alla vita che, in parte, costruiamo con le nostre mani.
Parla del presente e del futuro perché quest'ultimo dipende dalla impostazione che diamo, ora, al presente. La vita, si sa, è un regalo di Dio che ce l'ha data come dono d'amore, per essere eternamente felici.
Tonino, che aveva molta fede, diceva che noi, persone umane, siamo dentro una corazza e quando si va in Cielo, la lasciamo quaggiù e liberi da questo corpo possiamo volare in alto dove tutto è bello e gioioso.
Per arrivare a questa libertà, pilastri fondanti sono: la fede, la speranza e la carità. Le prime due virtù teologali ci aiutano in questa terra a vivere bene, sapendo che non veniamo dal nulla, ma siamo stati creati per un progetto d'amore di Dio, che ha riservato a ciascuno di noi un posto in Paradiso; sta a noi guadagnarcelo e non farcelo rubare dal nemico dell'anima, Satana.
L'amore, invece, nasce e cresce nei cuori e ci accompagna sempre ed è la parte migliore, più qualificata e qualificante dell'essere umano.
San Paolo nel suo tredicesimo capitolo della Prima lettera ai Corinzi (13, 1-13) fa una dissertazione dettagliata della carità (amore).
Pina Corso

Nata a Misilmeri (PA) nel 1943, Pina Corso ha vissuto un’infanzia difficile tra le mura di un collegio salesiano per tre anni.
Ha frequentato la Scuola Professionale Einaudi e successivamente ha conseguito il diploma di perito commerciale e frequentato l’università, senza però giungere al traguardo della laurea per via della malattia del figlio. A diciannove anni è impiegata presso l’INAIL di Palermo, dove ha lavorato per circa trentasei anni.
Andata in pensione giovane, da subito ha abbracciato il volontariato e frequentato i corsi diocesani di teologia di base.
Sposata con Saro per cinquantasei anni, ha un figlio che, purtroppo, a diciotto anni e mezzo è volato in cielo, a causa della distrofia muscolare progressiva. Dopo la sua morte ha incominciato a scrivere poesie ed è giunta al suo quarto volume.
I temi trattati, fondamentalmente, sono quelli dell’amore puro, in tutte le sue sfaccettature, nonché di altri sentimenti che fanno parte del bagaglio umano. Volutamente, per alleggerire il volume e stimolare la curiosità, si è cimentata in acrostici sia in lingua italiana che in dialetto siciliano, sperando di fare cosa gradita al lettore.

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